In Sicilia, l’intera provincia di Catania è dominata dall’ Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa e il terzo più attivo al mondo dopo il Kilauea, nelle Isole Hawaii, e lo Stromboli, nelle Isole Eolie.
L’Etna, o meglio “a muntagna” come sono soliti chiamarla i siciliani perché da loro considerata come un’amorevole madre che li tiene in grembo, ha iniziato la sua attività eruttiva circa 550.000 anni fa, nascendo dal mare nella zona antistante il golfo di Acireale.
Oggi con oltre 3000 metri di altezza e una superficie che si estende per 1250 kmq, l’Etna presenta una struttura complessa dalla forma non “tradizionale”, di cui fanno parte 6 crateri attivi sommitali e altri 300 crateri laterali.
L’Etna offre a tutti coloro che si accingono a risalire le sue pendici una straordinaria ricchezza paesaggistica, impreziosita sia dalla varietà della vegetazione sia dalla presenza di numerose specie animali. Questa diversità di ambienti dipende dalla variazione del clima in relazione all’altitudine. Una vegetazione tipicamente mediterranea, propria delle zone vicino le coste – costituita da agrumeti, vigneti, alberi di ulivo, mandorlo e pistacchio – lascia gradualmente il posto a boschi di larici, pini e querce. Giungendo poi oltre i 3000 metri, lo sguardo si perde su una distesa di deserto vulcanico dove la continua attività del vulcano impedisce lo sviluppo di forme di vita vegetale.
Tra le specie tipiche del paesaggio etneo si può ammirare la betulla, lo spinosanto che forma dei tipici pulvini spinosi, e la ginestra dell’Etna, una delle più importanti colonizzatrici delle colate laviche.
I siciliani amano e allo stesso tempo temono l’Etna: sono ammaliati dal fascino della sua presenza, sono orgogliosi del parco regionale e della loro montagna di fuoco che delinea il cielo e regala uno spettacolo magnifico ad ogni eruzione; ma i siciliani conoscono anche la potenza delle sue colate che solcando i fianchi del vulcano su ogni versante hanno distrutto città, ostruito sorgenti, sommerso boschi e campi coltivati e più volte, in passato, hanno raggiunto la costa cambiandone i connotati.
È per questo motivo che alla storia del vulcano si lega anche una certa dose di fatalismo. Antiche credenze sono spesso andate di pari passo con la fede, la superstizione, il mito e la legenda. Si narra che l’Etna fosse la casa di Efesto o Vulcano, dio del fuoco, elemento naturale poi donato agli uomini; o ancora il luogo dove abitavano i Ciclopi, i giganti con un solo occhio, che da esperti fabbri forgiavano le saette del dio Zeus. Non meno affascinante è poi la legenda che racconta come il dio Eolo imprigionò tutti i venti del mondo all’interno delle grotte e delle caverne del vulcano.
E ancora, oggi come in passato, la gente dell’isola invoca i Santi patroni per proteggere le città dalla lava e dalle eruzioni. Persino Sant’Agata, protettrice veneratissima di Catania, trova collegamento in una legenda legata al vulcano. Si narra che, dopo il martirio, all’eruzione del 252 d.C., il popolo catanese prese il velo rosso della Santa, rimasto intatto dalla lava, e invocò il suo aiuto. Subito, l’eruzione ebbe termine.
La presenza del vulcano sull’isola, però, non si avverte solo durante i fenomeni eruttivi, tutti gli abitanti delle zone che sorgono intorno al vulcano (da Giarre a Bronte, da Randazzo a Catania), sono abituati per esempio alla sabbia nera dell’Etna che arriva trasportata dal vento, o ai piccoli tremori della terra dovuti alla sua attività, e ancora alle colonne di fumo nel cielo che si formano sopra la sua sommità e spesso si confondono con le nuvole.
Come tutti i fenomeni naturali, nel corso dei secoli l’Etna non ha solo generato ogni tipo di emozione nella popolazione locale – provocando al tempo stesso paura e venerazione – ma ha anche suscitato l’interesse di scienziati e di ricercatori (che oggi grazie a tecnologie più sofisticate riescono a monitorare e in certi casi prevenire l’attività del vulcano); di numerosi viaggiatori conquistati dalla sua bellezza e dalla sua terribile maestosità e di diversi poeti e scrittori, come Omero, Virgilio, Dante, Dumas, Goethe e molti altri.
Grazie alla sua imponente mole e alla varietà dei paesaggi che la caratterizzano, l’Etna ci consente di organizzare, in tutte le stagioni dell’anno, escursioni diverse tra loro per tipologia e grado di difficoltà.
Tra le nostre proposte sono presenti sia escursioni alla portata di tutti, che prevedono brevi passeggiate e spostamenti a bordo di jeep e fuoristrada, sia escursioni dai percorsi più impegnativi, destinati ai più esperti.
In ogni caso tutti avrete modo di ammirare le peculiarità del vulcano attivo più alto d’Europa e i suoi splendidi scenari: dalle più antiche colate ormai ricoperte da fitte foreste, ai crateri spenti, fino alle lave più recenti ancora brulle e nere, che più ci aiutano a capire la potenza del vulcano.